urbanistica – Blog – Archetipo srl http://blog.archetiposrl.com Notizie dal mondo dell'edilizia Fri, 31 Dec 2021 15:43:21 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.6 Approvata la nuova Legge Regionale sulla difesa del suolo http://blog.archetiposrl.com/2016/08/approvata-la-nuova-legge-regionale-sulla-difesa-del-suolo/ Mon, 01 Aug 2016 15:47:12 +0000 http://54.37.69.83/blog/?p=1889 smartcitygreen

È possibile un nuovo approccio alla riqualificazione urbana?

La Regione Lombardia ha approvato la nuova legge regionale sulla difesa del suolo (link regione) Legge Regionale n. 4 del 15/03/2016 “Revisione della normativa regionale in materia di difesa del suolo, di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e di gestione dei corsi d’acqua”; con essa l’ente vuole esplicitamente limitare il livello del rischio idrogeologico.

A noi di Archetipo qui preme sottolineare come questa novità legislativa introduca le condizioni per un nuovo approccio alla progettazione e soprattutto alla riqualificazione del territorio lombardo. 

Le nuove disposizioni normative, e ci riferiamo oltre che a quella appena citata anche alla legge 31/14 sul consumo di suolo, aprono la strada per un nuovo approccio alla riqualificazione territoriale ed urbanistica; le due leggi infatti introducono, ognuna per sua parte, degli strumenti che insieme potrebbero far superare alcune delle barriere burocratiche tipiche del nostro sistema gestionale nelle pratiche urbanistiche.

Per capirne a fondo la potenzialità applicativa, di questo nuovo modo di approcciare al territorio,   basti pensare a tutti quei comuni della nostra Brianza che hanno pregevoli aree o ambiti oggi industriali prossimi ai fiumi o inseriti in contesti vincolati sotto l’aspetto urbanistico ed ambientale, magari dismessi o in fase di dismissione, che possono essere riqualificati a favore di un’urbanizzazione moderna, ecologica e SMART nelle zone dei comuni o in genere dell’intero  territorio provinciale più idonee all’edificazione. L’indotto economico generabile, da queste nuove  dinamiche di sviluppo che prevedono delocalizzazioni e contestuali rinaturalizzazioni, soprattutto su scala locale potrebbe essere tutt’altro che trascurabile.

Il concetto di “bilancio ecologico” da un lato e di “invarianza idraulica” dall’altro rappresentano infatti due vere e proprie novità nella pratica urbanistica sin qui utilizzata.

Il bilancio ecologico inteso come bilancio tra aree non necessariamente interne al comparto (e non necessariamente interne al comune, aggiungiamo con convinzione,  noi) permette di svincolare altre aree non necessariamente “verdi” per ridarle all’ambito del non urbanizzato.  Aree già urbanizzate ma degradate o site in ambiti protetti, di rilievo ambientale, ora potranno essere rimesse in gioco come aree da rinaturalizzare massimizzando invece l’opportunità alla trasformazione di quelle per essa più idonee.

Questo rivoluzionario approccio vuol dire pensare un territorio “in movimento” e non più statico e vuol dire superare definitivamente la tradizionale logica dello zooning. Si potrebbe addirittura prefigurare una sorta di economia urbana di rimessa in gioco delle aree già urbanizzate senza dover ricorrere a nuove occupazioni di suolo rurale e naturale.

Il vero elemento innovativo della legge 4/16 è individuabile nell’aver definito e introdotto, tra le altre cose, i concetti di invarianza idraulica, invarianza idrologica e drenaggio urbano sostenibile (art. 7). Il principio di invarianza idraulica e idrologica, che PGT e regolamenti comunali devono recepire, stabilisce che sia le portate che i volumi di deflusso meteorico scaricate dalle nuove aree urbanizzate nei ricettori naturali o artificiali di valle non siano maggiori di quelli preesistenti all’urbanizzazione.

invarianza

I principi di invarianza idraulica e idrologica devono applicarsi a tutti gli interventi che comportano una riduzione della permeabilità del suolo rispetto alla sua condizione preesistente all’urbanizzazione. Il concetto di drenaggio urbano sostenibile, in ultimo, è definito quale sistema di gestione delle acque meteoriche urbane, costituito da un insieme di strategie, tecnologie e buone pratiche, volte a ridurre i fenomeni di allagamento urbano, a contenere gli apporti di acque meteoriche ai corpi idrici ricettori e a ridurre il degrado qualitativo delle acque.

In questo caso ci sembra fortemente innovativo il concetto che un progetto non debba più necessariamente e solamente rispettare una quantità minima di area permeabile, ma che possano essere studiati sistemi tecnologici tali da garantire appunto l’invarianza e che possa quindi essere prestata la giusta attenzione alla qualità del progetto proposto e non solo la mera rispondenza a parametri urbanistici quantitativi.

Il “consumo di suolo zero”, cioè, non può significare solamente non utilizzare nuovo suolo a fini edificatori. La qualità della progettazione deve essere il principale obiettivo in tutte le operazioni di trasformazione del territorio. La qualità del progetto va declinata in tutte le sue parti in termini urbanistici, impiantistici, paesaggistici e non solo architettonico/edilizi. Gli ultimi aggiornamenti normativi sembrano guidarci verso questa direzione, eppure le amministrazioni fanno fatica a recepire le novità e ad assumere nuovi parametri di valutazione ingessando a volte le iniziative più innovative che potrebbero dare avvio ad una nuova stagione urbanistica ed edilizia.

Occuparsi di impermeabilizzazione, e della sua minimizzazione e mitigazione, quindi, equivale ad affrontare la questione del consumo di territorio in chiave non solo quantitativa, bensì qualitativa. Le nostre parole chiave sono dunque de-impermeabilizzazione e rinaturalizzazione da un lato e attenta progettazione tecnologico-impiantistica dall’altro. Lo strumento che ormai da tempo segnaliamo, quale quello più efficace per il raggiungimento di questi obiettivi, è rappresentato dalla compensazione ambientale e territoriale. La nuova superficie da impermeabilizzare/edificare andrà compensata attraverso la rinaturalizzazione di aree urbane garantendo il raggiungimento del bilancio ecologico da un lato e, grazie allo spostamento dei crediti edilizi, la sostenibilità economica del processo trasformativo dall’altro.

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Grazie allo spostamento dei crediti edilizi, infatti, è possibile concentrare le risorse economiche necessarie sia alla nuova edificazione/infrastrutturazione che alla riqualificazione ambientale del territorio nelle sue parti più sensibili e degradate.

Basti pensare al territorio di Biassono e immaginare di poter riqualificare i pregevoli ambiti, oggi industriali, prossimi al fiume o confinanti con il Parco di Monza a favore di una urbanizzazione moderna, ecologica e SMART nelle zone del comune più idonee all’edificazione per convincersi a priori della validità e delle potenzialità di questo nuovo modo di approcciare alla riqualificazione urbana.

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Comune di Oggiono: Adottato il nuovo Piano di Governo del Territorio redatto da Archetipo Srl http://blog.archetiposrl.com/2014/02/comune-di-oggiono-adottato-il-nuovo-piano-di-governo-del-territorio-redatto-da-archetipo-srl/ Fri, 14 Feb 2014 09:21:14 +0000 http://54.37.69.83/blog/?p=515 stemma-comune-oggiono

Pubblicato sul n.22 del 28/05/14 del BURL il PGT di Oggiono.

Il 16 dicembre 2013 il consiglio comunale del comune di Oggiono (LC), con DCC n. n. 83 del 16/12/2013, aveva definitivamente approvato il suo primo Piano di Governo del Territorio (PGT). Lo strumento urbanistico generale, interamente redatto da Archetipo srl, in collaborazione con lo studio del collega arch. Andrea Negrini, è stato frutto di tre anni di lavoro a stretto contatto con l’amministrazione per la definizione degli obiettivi e delle azioni da intraprendere per lo sviluppo di questo interessante territorio.

Il comune di Oggiono è caratterizzato da un ambiente naturale con notevoli valori paesistico ambientali ma anche da un tessuto industriale di piccole medie imprese di non poco interesse economico.

Con i suoi quasi 9.000 abitanti, la presenza del lago di Annone e una ricca rete di servizi attivi in diversi settori, da quello socio sanitario (presenza di strutture di accoglienza per anziani) a quello educativo (presenza di un istituto scolastico superiore) e ricreativo (un campo sportivo pluriattrezzato di 40.000mq) Oggiono è andato nel tempo configurandosi come un polo attrattore di livello sovracomunale sia per il lavoro che per il sistema dei servizi offerti.

A fronte di ciò è chiaro come il lavoro di redazione del PGT sia stato particolarmente complesso ma anche delicato, perché finalizzato alla definizione di strategie per il futuro di Oggiono in grado di mantenere il ruolo attrattore oggi svolto dal comune ma anche di favorirne un ulteriore sviluppo.

DP 09 - Obiettivi di piano

PAROLE CHIAVE:

  • Salvaguardia  del lago e dei versanti collinari della frazione di Imberido e della piana agricola verso Sirone;
  • Riqualificazione del tessuto storico incentivando il decentramento di attività incompatibili.

Obiettivo principale del lavoro è stato centrare azioni che permettessero questo sviluppo in chiave quanto più possibile equilibrata favorendo il miglioramento dei quadri economico e sociale senza rinunciare alla protezione e alla valorizzazione del suo delicato ambiente naturale.

A tal fine sono stati definiti i seguenti obiettivi principali:

  • salvaguardia degli ambiti residuali di naturalità impedendo, dove necessario, la definitiva saldatura dell’edificato a scapito della capacità di connessione ecologica tra gli ambienti;
  •  salvaguardia delle aree agricole nelle specifiche caratterizzazioni, funzionali anche alla conservazione dei corridoi ecologici.
  •  valorizzazione dei centri storici e degli insediamenti produttivi non più compatibili con le prevalenti funzioni dell’edificato esistente o dismesse.
  •  integrazione e potenziamento dei servizi alla persona, di interesse pubblico o generale.
  •  acquisizione di aree per la realizzazione di servizi di uso pubblico, in relazione a carenze e fabbisogni riscontrati.

La strategia di intervento inoltre è stata riferita a due modalità:

Consolidamento e riqualificazione della struttura urbana attuato:

  • attraverso la ricomposizione degli elementi di centralità urbana, promuovendo la trasformazione e la riconversione di tessuti produttivi e di elementi di valore storico;
  • attraverso la promozione di interventi di riqualificazione urbanistica nel centro abitato, finalizzati alla conservazione delle parti del territorio di interesse storico-documentale e alla valorizzazione dei principali ambiti di erogazione di servizi di interesse collettivo;
  • attraverso la promozione di interventi di completamento del tessuto edilizio in gran parte già impegnati dalla precedente gestione urbanistica e promuovendone di nuovi sempre collegati alla realizzazione di infrastrutture e servizi per la collettività;
  • attraverso l’uso della “compensazione urbana” diffusa atta a promuovere riqualificazione mirata.

Relazioni e ruolo del verde:

Il ruolo del verde, inteso come sistema di spazi aperti (pubblici e privati), rafforzato non solo riconoscendo la valenza degli elementi singoli che lo compongono, ma anche favorendo le relazioni dei sistemi territoriali ad elevata naturalità.

Tali relazioni possono essere sviluppate:

  • attraverso l’individuazione di connessioni ambientali o singoli elementi del connettivo ambientale (ad esempio gli elementi della continuità del verde nel tessuto insediativo), recuperabili nel tessuto urbano consolidato, negli ambiti di trasformazione, negli ambiti perequati e negli ambiti di riqualificazione del centro storico;
  •  la valorizzazione degli ambiti delle sponde del Lago di Annone tramite il meccanismo della “compensazione ambientale” diffusa;
  •  la valorizzazione e tutela dei presidi rurali storici delle cascine tramite specifici Piani di Recupero.

PR3.2b_Assetto del territorio urbanizzato e non

Da un punto di vista puramente dimensionale infine, il complesso delle azioni di riqualificazione ed espansione del tessuto urbanizzato fissa una crescita demografica  non superiore a ulteriori 2.500 abitanti insediabili, per una popolazione complessiva inferiore alla soglia dimensionale di 12.000 residenti data inizialmente dall’amministrazione comunale.

Di seguito si rimanda al link del sito comunale dov’è possibile scaricare la completa documentazione di piano.

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Piano di Governo del Territorio http://blog.archetiposrl.com/2013/07/piano-di-governo-del-territorio/ Fri, 12 Jul 2013 08:23:58 +0000 http://54.37.69.83/blog/?p=225 pgtll Piano di Governo del Territorio (PGT) è il principale strumento di pianificazione locale che definisce l’assetto dell’intero territorio comunale. Introdotto con la Legge Regionale n° . 12/2005 ( in data 4 giugno 2013 è stata introdotta una importate modifica relativa alla proroga dei termini per l’approvazione dei PGT),  va a sostituire il vecchio Piano Regolatore Generale.

Il PGT nel rispetto delle peculiarità storiche, culturali, naturalistiche e paesaggistiche del territorio comunale dovrà: 

  • stabilire la pianificazione del territorio comunale;
  • essere improntato alla diffusione della cultura della sostenibilità ambientale intesa come la garanzia di uguale possibilità di crescita del benessere dei cittadini e di tutela dei diritti delle future generazioni;
  • essere ispirato a criteri di partecipazione, collaborazione, flessibilità;
  • promuovere il recupero e la riqualificazione delle aree degradate o dismesse, la tutela dell’ambiente e gli aspetti socio-economici;
  • stabilire, in coerenza con le strategie di governo del territorio, linee di indirizzo in merito al sistema del commercio e della viabilità e ciò al fine di determinare il Piano del Commercio e il Piano della Mobilità sostenibile.

I documenti che costituiscono il PGT sono principalmente: Documento di Piano, Piano dei Servizi, e Piano delle Regole

Il Documento di Piano  

Il Documento di Piano è lo strumento che identifica gli obiettivi ed esprime le strategie che servono a perseguire lo sviluppo territoriale, economico e sociale, nell’ottica di una valorizzazione delle risorse ambientali, paesaggistiche e culturali. Ha validità quinquennale, e non ha effetti sul regime giuridico dei suoli.

Il Piano dei Servizi

Definisce le strutture pubbliche o di pubblico interesse di cui il comune necessita. Deve pertanto tenere conto della popolazione residente nel comune o che gravita in esso, così come di quella prevista in futuro dal Documento di Piano. Il Piano dei Servizi prende in considerazione anche i costi operativi delle strutture pubbliche già esistenti e i costi di realizzazione di quelle previste, analizzando la loro fattibilità e definendo la modalità di realizzazione dei servizi. Le aree identificate come di pubblico interesse danno luogo a indicazioni di tipo prescrittivo e vincolante per 5 anni dall’entrata in vigore del PGT, indicazioni che decadono qualora la struttura non sia inserita entro questo termine nel programma triennale delle opere pubbliche.

Il Piano delle Regole

Strumento di controllo della qualità urbana e territoriale che disciplina l’intero territorio comunale ad esclusione degli ambiti di trasformazione previsti nel Documento di Piano e le aree disciplinate dal Piano dei Servizi.

Definisce:

  • le caratteristiche fisico-morfologiche che caratterizzano l’esistente,
  • l’ambito del tessuto urbano consolidato,
  • gli immobili assoggettati a tutela,
  • gli edifici e aree a rischio di compromissione o degrado,
  • identifica parametri da rispettare e modalità d’intervento.

Individua :

  • le aree destinate all’agricoltura,
  • le aree di valore paesaggistico-ambientale ed ecologico;
  • le aree non soggette a trasformazione urbanistica e per tali aree detta la disciplina d’uso, di valorizzazione e di salvaguardia.

Non ha termini di validità, è sempre modificabile ed ha effetti sul regime giuridico dei suoli. 

Le principali novità concettuali introdotte dal Piano del governo del territorio riguardano:

  • la partecipazione dei cittadini: infatti l’amministrazione comunale è tenuta ad informare la cittadinanza quando decide di iniziare la stesura del PGT, e I cittadini o le associazioni di cittadini sono invitati già da questa fase a formulare proposte in merito. La differenza rispetto al Piano regolatore generale sta nel fatto che in quel caso i cittadini erano chiamati ad esprimersi solo dopo la prima adozione sotto forma di osservazioni al PGT già adottato.
  • la compensazione: ovvero il principio secondo cui l’amministrazione comunale in cambio della cessione gratuita di un’area sulla quale intende realizzare un intervento pubblico può concedere al proprietario del suolo un altro terreno in permuta o della volumetria che può essere trasferita su altre aree edificabili. Questa volumetria è liberamente commerciabile. Ovviamente il privato può realizzare in proprio l’intervento pubblico stipulando un’apposita convenzione con l’amministrazione comunale. I commi 3 e 4 articolo 11 della suddetta legge 12 normano le possibilità di compensazione.
  • la perequazione: che contempla due concetti tra loro distinti. Il principio secondo cui i vantaggi derivanti dalla trasformazione urbanistica devono essere equamente distribuiti tra i proprietari dei suoli destinati ad usi urbani e il principio secondo cui questi vantaggi debbano essere condivisi con la comunità dotandola, senza espropri e spese, di un patrimonio pubblico di aree a servizio della collettività. Questo concetto è introdotto dal comma 2 articolo 11 della suddetta legge 12.
  • l’incentivazione urbanistica: ovvero qualora l’intervento urbanistico introduca rilevanti benefici pubblici aggiuntivi a quelli previsti è possibile incentivare l’intervento concedendo un maggiore volume edificabile fino ad arrivare ad un aumento del 15%. In pratica il privato può chiedere all’amministrazione comunale una maggiorazione del volume assegnato dando in cambio qualche vantaggio per la cittadinanza. Questa possibilità è prevista dal comma 5 articolo 11 della suddetta legge 12.
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