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In questi giorni, un gruppo di lavoro della Commissione Bilancio della Camera, sta studiando una nuova riforma che cambierà il catasto che si baserà su un algoritmo di calcolo per la determinazione delle rendite degli immobili.Grazie al nuovo algoritmo si otterrà il valore patrimoniale dell’immobile, prendendo in considerazione come dato di base la superficie dell’unità immobiliare (il metro quadrato) e non più il numero di vani, e tenendo conto anche del valore di mercato, della localizzazione e delle caratteristiche edilizie, nonché dell’affaccio, dello stato di manutenzione e all’esposizione.

Nei casi in cui le unità immobiliari oggetto di calcolo sono state oggetti di eventi sismici o calamitosi, l’algoritmo dovrà tenere conto anche delle condizioni di inagibilità o di inutilizzabilità causate dagli eventi sopracitati. 

La rendita catastale sarà anch’essa aggiornata con un algoritmo che terrà conto dei redditi da locazione medi, della localizzazione e delle caratteristiche edilizie dell’unità immobiliare Il valore patrimoniale e la rendita catastale restano dunque i due punti fondamentali dell’ammodernamento del catasto.

Ovviamente le nuove rendite e i nuovi valori immobiliari influenzeranno l’imposta dell’Imu visto che proprio questa si basa sulle rendite catastali risultanti dagli atti di compravendita degli immobili, in sostanza pagheranno di più gli immobili di pregio edificati in centri storici o zone centrali delle grandi città rispetto agli immobili di similare metratura ma edificate in zone totalmente differenti.