sismabonus

All’interno dei vari incentivi per l’edilizia, contenuti nella Legge di Bilancio 2017 in via di approvazione, è presente la possibilità di usufruire di detrazioni fiscali per gli interventi di messa in sicurezza e verifica degli immobili, coinvolgendo anche la zona sismica 3. Il nuovo sisma bonus, a partire dal 1 gennaio 2017, oscillerà tra il 50 e l’80% (fino all’ 85% per i condomini), in base alla riduzione della classe di rischio dell’edificio.

Le opere di riferimento, che beneficeranno del Sismabonus, sono quelle che permettono l’adozione di misure antisismiche, con particolare riguardo alla messa in sicurezza statica.

La grande novità della prossima Finanziaria, oltre alla possibilità di usufruirne anche per immobili in zona 3, sia per abitazioni principali, che per seconde case, è che gli sconti verranno spalmati non su 10 anni, come prima, ma su 5, nonché per la possibilità di cedere a soggetti terzi i crediti maturati.

Perimetro di azione

Il nuovo sismabonus interesserà anche la zona 3 e non solo le zone 1-2 come il vecchio sistema. Si tratta di 2.883 Comuni, per la gran parte situati in Lombardia, Piemonte e Veneto. In zona 3 c’è, ad esempio, Milano e gran parte della Brianza (Brianza centrale ed orientale), a seguito dell’entrata in vigore della nuova classificazione sismica in regione Lombardia (vedere news Archetipo del 30 Settembre 2016). Oltre alle costruzioni adibite ad attività produttive, potranno inoltre accedervi tutte le abitazioni, anche le seconde case, e non solo quelle principali come accade finora.

variazione sismica lombardia

Aliquote
Il 50%, lo sconto base, verrà applicato alle spese, sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021, sugli interventi realizzati su costruzioni adibite ad abitazioni e ad attività produttive, situate nelle zone 1 (rischio di fortissimi terremoti), 2 (rischio di forti terremoti) e 3 (rischio di forti terremoti ma rari).

Nelle zone 1-2-3 la detrazione potrà salire:

  • al 70% in caso di interventi che riducono la classe di rischio di una posizione;
  • all’80% in caso di interventi che riducono la classe di rischio di due posizioni;
  • all’85% se, oltre al miglioramento di due livelli, i lavori trattano parti comuni di edifici condominiali.

Limite massimo di 96mila euro per unità immobiliare per ciascun anno identico a quello oggi previsto per il 65 per cento. La norma aggiunge che riguarda “ciascun anno”, ma di fatto non cambia nulla perché poche righe dopo impone (come previsto adesso) di tener conto delle spese già sostenute e per le quali si è beneficiato della detrazione.

Anche la zona 4, in cui ricadono 2.261 comuni, seppur non usufruendo del sisma bonus,  usufruirà, solo per il 2017, di una detrazione del 50%, grazie alla proroga di un anno (contenuta sempre nel Ddl Bilancio) dello sconto per gli interventi di ristrutturazione edilizia (ex 36%) in versione extra large (50%). Il benefit, a differenza della altre casistiche, verrà però spalmato su dieci e non su cinque anni, e dal 2018, salvo ulteriori  proroghe, scenderà al 36 per cento.

Sismabonus: condomini

Se gli interventi non riguardano le singole abitazioni, ma le parti comuni degli edifici condominiali, la percentuale detraibile sale ancora. Il sismabonus arriverà infatti al 75% se gli interventi determinano il passaggio alla classe di rischio più sicura, mentre salirà all’85% per lavori sui condomini che consentiranno di saltare due classi di rischio.

In questo caso, il tetto massimo di spesa previsto è pari a 96mila euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari presenti nell’edificio.

I condomini che si trovano nella no tax area possono cedere la detrazione loro spettante ai fornitori che hanno effettuato i lavori. Le modalità di cessione del bonus da parte dei contribuenti incapienti sarà poi dettagliata attraverso un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.

Per tali interventi, inoltre, secondo quanto previsto dalla Manovra 2017, “i soggetti beneficiari possono optare per la cessione del corrispondente credito ai fornitori che hanno effettuato gli interventi, nonché a soggetti privati, con la possibilità che il credito sia successivamente cedibile. Rimane esclusa la cessione ad istituti di credito ed intermediari finanziari”,  come già previsto per l’ecobonus.

Riepilogando i benefici del sisma bonus  nello specifico condomini:

  • comuni degli edifici ubicati nelle zone a più alto rischio sismico (1, 2, 3). La detrazione va dal 50% al 75% (passaggio a una classe di rischio inferiore), spingendosi fino all’85% se si ‘migliora’ di due classi;
  • la detrazione massima è di 96 mila euro, moltiplicato per il numero delle unità dell’edificio;
  • la detrazione è possibile fino al 2021 (5 anni);
  • si possono detrarre anche le spese di classificazione e verifica sismica degli immobili, anche se poi non si eseguono lavori;
  • prevista la possibilità di cedere i crediti ai soggetti terzi, con regole che saranno fissate dall’Agenzia delle Entrate

Linee guida per la classificazione del rischio sismico
Importante: perché tutto questo possa avviarsi, serve un decreto del MIT, da varare entro il 28 febbraio 2017, come scritto sulla Legge di Bilancio, che individui le linee guida per la classificazione del rischio sismico degli edifici e le modalità di attestazione da parte dei professionisti dell’efficacia degli interventi.

Archetipo per il Sismabonus

Archetipo, in qualità di società che si occupa di progettazione, gestione e realizzazione di interventi nel campo dell’edilizia, può assistere il singolo proprietario o il condominio dalla fase di determinazione del rischio sismico dell’edificio e dell’attestazione efficacia degli interventi eseguiti sino all’esecuzione delle opere di adeguamento o miglioramento dell’immobile.  Il ramo project della società, insieme al ramo building, possono accompagnare sia nella fase di studio e progetto del proprio intervento che nella sua realizzazione.