pgtll Piano di Governo del Territorio (PGT) è il principale strumento di pianificazione locale che definisce l’assetto dell’intero territorio comunale. Introdotto con la Legge Regionale n° . 12/2005 ( in data 4 giugno 2013 è stata introdotta una importate modifica relativa alla proroga dei termini per l’approvazione dei PGT),  va a sostituire il vecchio Piano Regolatore Generale.

Il PGT nel rispetto delle peculiarità storiche, culturali, naturalistiche e paesaggistiche del territorio comunale dovrà: 

  • stabilire la pianificazione del territorio comunale;
  • essere improntato alla diffusione della cultura della sostenibilità ambientale intesa come la garanzia di uguale possibilità di crescita del benessere dei cittadini e di tutela dei diritti delle future generazioni;
  • essere ispirato a criteri di partecipazione, collaborazione, flessibilità;
  • promuovere il recupero e la riqualificazione delle aree degradate o dismesse, la tutela dell’ambiente e gli aspetti socio-economici;
  • stabilire, in coerenza con le strategie di governo del territorio, linee di indirizzo in merito al sistema del commercio e della viabilità e ciò al fine di determinare il Piano del Commercio e il Piano della Mobilità sostenibile.

I documenti che costituiscono il PGT sono principalmente: Documento di Piano, Piano dei Servizi, e Piano delle Regole

Il Documento di Piano  

Il Documento di Piano è lo strumento che identifica gli obiettivi ed esprime le strategie che servono a perseguire lo sviluppo territoriale, economico e sociale, nell’ottica di una valorizzazione delle risorse ambientali, paesaggistiche e culturali. Ha validità quinquennale, e non ha effetti sul regime giuridico dei suoli.

Il Piano dei Servizi

Definisce le strutture pubbliche o di pubblico interesse di cui il comune necessita. Deve pertanto tenere conto della popolazione residente nel comune o che gravita in esso, così come di quella prevista in futuro dal Documento di Piano. Il Piano dei Servizi prende in considerazione anche i costi operativi delle strutture pubbliche già esistenti e i costi di realizzazione di quelle previste, analizzando la loro fattibilità e definendo la modalità di realizzazione dei servizi. Le aree identificate come di pubblico interesse danno luogo a indicazioni di tipo prescrittivo e vincolante per 5 anni dall’entrata in vigore del PGT, indicazioni che decadono qualora la struttura non sia inserita entro questo termine nel programma triennale delle opere pubbliche.

Il Piano delle Regole

Strumento di controllo della qualità urbana e territoriale che disciplina l’intero territorio comunale ad esclusione degli ambiti di trasformazione previsti nel Documento di Piano e le aree disciplinate dal Piano dei Servizi.

Definisce:

  • le caratteristiche fisico-morfologiche che caratterizzano l’esistente,
  • l’ambito del tessuto urbano consolidato,
  • gli immobili assoggettati a tutela,
  • gli edifici e aree a rischio di compromissione o degrado,
  • identifica parametri da rispettare e modalità d’intervento.

Individua :

  • le aree destinate all’agricoltura,
  • le aree di valore paesaggistico-ambientale ed ecologico;
  • le aree non soggette a trasformazione urbanistica e per tali aree detta la disciplina d’uso, di valorizzazione e di salvaguardia.

Non ha termini di validità, è sempre modificabile ed ha effetti sul regime giuridico dei suoli. 

Le principali novità concettuali introdotte dal Piano del governo del territorio riguardano:

  • la partecipazione dei cittadini: infatti l’amministrazione comunale è tenuta ad informare la cittadinanza quando decide di iniziare la stesura del PGT, e I cittadini o le associazioni di cittadini sono invitati già da questa fase a formulare proposte in merito. La differenza rispetto al Piano regolatore generale sta nel fatto che in quel caso i cittadini erano chiamati ad esprimersi solo dopo la prima adozione sotto forma di osservazioni al PGT già adottato.
  • la compensazione: ovvero il principio secondo cui l’amministrazione comunale in cambio della cessione gratuita di un’area sulla quale intende realizzare un intervento pubblico può concedere al proprietario del suolo un altro terreno in permuta o della volumetria che può essere trasferita su altre aree edificabili. Questa volumetria è liberamente commerciabile. Ovviamente il privato può realizzare in proprio l’intervento pubblico stipulando un’apposita convenzione con l’amministrazione comunale. I commi 3 e 4 articolo 11 della suddetta legge 12 normano le possibilità di compensazione.
  • la perequazione: che contempla due concetti tra loro distinti. Il principio secondo cui i vantaggi derivanti dalla trasformazione urbanistica devono essere equamente distribuiti tra i proprietari dei suoli destinati ad usi urbani e il principio secondo cui questi vantaggi debbano essere condivisi con la comunità dotandola, senza espropri e spese, di un patrimonio pubblico di aree a servizio della collettività. Questo concetto è introdotto dal comma 2 articolo 11 della suddetta legge 12.
  • l’incentivazione urbanistica: ovvero qualora l’intervento urbanistico introduca rilevanti benefici pubblici aggiuntivi a quelli previsti è possibile incentivare l’intervento concedendo un maggiore volume edificabile fino ad arrivare ad un aumento del 15%. In pratica il privato può chiedere all’amministrazione comunale una maggiorazione del volume assegnato dando in cambio qualche vantaggio per la cittadinanza. Questa possibilità è prevista dal comma 5 articolo 11 della suddetta legge 12.