Abbiamo avuto il piacere di poter aderire all’interessante proposta divulgata dal Comune di Biassono circa la possibilità di “arredare“ una rotonda, già realizzata sulla rete stradale comunale: un’iniziativa, già abbracciata da varie società con ottimi risultati, sicuramente ricca di aspetti sociali e culturali.
Viene data la possibilità, infatti, di intervenire sull’area, messa a disposizione con specifico contratto, realizzando opere di finitura che siano conformi alle norme della viabilità e che possano contemporaneamente completare l’ambiente stradale con una sorta di arredo, rappresentativo del core-business e della storia del gestore.

Allineandoci quindi a questo pensiero, abbiamo pensato di presentare la materializzazione del nostro logo, realizzando le tre forme geometriche che lo caratterizzano quali immagini essenziali delle realizzazioni umane, con materiali caratteristici delle costruzioni, storici e al tempo stesso innovativi nella loro purezza, e testimoni del costante impegno umano ad attingere alla materia prima, per evolverla e generare prodotti raffinati, destinati al continuo miglioramento delle condizioni di vita.
E’ stato impostato, quindi, un piccolo progetto, ove si è cercato di ottenere l’estrinsecazione del nostro motto: dalla tradizione, per costruire l’innovazione.
Nello schema progettuale delle opere da realizzare sono stati esaminati tutti gli aspetti legati alla posizione delle forme e delle figure a contorno nei confronti del contesto: l’incrocio tra Via Padania, Via dell’Olmo e Via Europa; dopo la dovuta approvazione da parte dell’Amministrazione Comunale, è stato dato il via alla realizzazione dei tre manufatti:
Una piramide in calcestruzzo, realizzato con faccia vista. Per questa forma è stato adottato un conglomerato creato dall’uomo, già usato dagli Egizi nel lontano 3.000 a.c. per realizzare i primi paramenti murari, passato poi agli Assiri, a Sparta, per arrivare a Roma, dove la lingua latina forgia il suo nome in calcis structio, e dove poi l’Opus Cementicium ritrova nel 1° secolo a.C. il massimo grado di perfezione, come ci è descritto da Vitruvio nel De Architectura.

Un cubo, forma geometrica tripla della piramide, realizzato in legno, materiale naturale tra i primi ad essere usato dall’uomo per la costruzione, come testimoniano le palafitte; le sue caratteristiche, ossia un notevole rapporto tra peso e resistenza, e l’intrinseca peculiarità di reagire bene a trazione e compressione, avevano diffuso l’uso del legno nelle costruzioni prevalentemente povere fino ai primi decenni del XX secolo, mentre le nuove tecnologie legate al legno ricostruito, tra cui quella del legno lamellare, hanno attualmente portato questo materiale a delineare un vero e proprio stile d’intervento.

Infine la sfera, il solido perfetto per eccellenza, cui tendono gli oggetti fisici, dalle gocce d’acqua ai corpi celesti. La scienza ci rende noto che ad oggi l’uomo non è ancora riuscito a produrre alcun oggetto dalla sfericità matematicamente perfetta, pertanto ci avvicineremo a tale forma, utilizzando l’acciaio Corten, materiale brevettato negli anni trenta negli USA, che deve il suo nome alle proprie caratteristiche: l’elevata resistenza alla corrosione, CORrosion resistance e l’altrettanto elevata resistenza meccanica, TENsile strength.

Un trittico perfetto, dunque, di storia e tecnologia, a calcare il nostro motto, che ci vede quotidianamente impegnati nel presente, quale ponte di percorrenza tra passato e futuro, attingendo oggi più che mai dalla tradizione per costruire l’innovazione.

Mentre il ferro rimane sempre presente in molteplici usi e forme e da lunghissimo tempo abbinato al calcestruzzo nel cemento armato, troviamo calcestruzzo e legno, anch’essi veterani nelle costruzioni, oggi protagonisti rinnovati nella realizzazione delle strutture miste, in grado di esaltare le proprietà di entrambi i materiali, ottenendo un prodotto finale dotato di elevate capacità meccaniche con requisiti antisismici, di sicura durabilità e robustezza, con buona inerzia termica; l’accoppiamento dei due materiali, inoltre, garantisce buone prestazioni di isolamento termico, base essenziale per ottenere alti livelli di risparmio energetico.
Importante obiettivo di queste nuove strutture è realizzare un involucro edilizio altamente prestante, in grado di procurare ottime performance statiche, termiche, igrometriche e acustiche: temi determinanti nello sviluppo tecnologico dei nostri edifici per l’ottenimento del comfort ambientale, della durabilità delle strutture e del risparmio energetico.
Ulteriore importante aspetto nell’utilizzo del legno quale elemento costruttivo strutturale e architettonico risiede nel suo basso impatto ambientale: il legno, infatti, è un materiale che richiede un bassissimo consumo di energia per essere prodotto, e garantisce l’assorbimento di Co2 durante la fase del suo ciclo in cui è pianta; con la sua introduzione nella struttura dell’edificio garantisce elevate proprietà antisismiche, mentre rimane completamente riciclabile alla fine del suo ciclo.

Inaugurata nella sua immagine finale nell’estate appena trascorsa, in occasione del Biassono GP 2018, la rotonda è stata completata dei colori dei portulaca, disposti sul piano in modo da generare ancora le tre forme, questa volta bidimensionali, ossia il triangolo, il quadrato e il cerchio, a ricordare e risaltare l’importanza della vegetazione, elemento imprescindibile per una vita sana e un’aria più pulita, e proprio per questo sempre presente nei nostri progetti quale preciso elemento architettonico.

Siamo convinti che un piccolo gesto come il nostro, unito all’esistente e valido impegno di tanti altri, possa contribuire a mantenere quotidianamente l’ambiente, in cui viviamo e lavoriamo, più pulito e ordinato; ci spiace tanto per la persona che è stata vista la sera del 22 ottobre verso le ore 23 avvicinarsi furtivamente alla rotonda con una bomboletta di vernice rossa spray e affrettarsi, mentre non vedeva passaggio di auto o persone, a imbrattare la cartellonistica: forse non ha capito che gli spazi pubblici con tutto ciò che contengono sono di tutti, appartengono a tutti noi, proprio in quanto pubblici, e tutti noi abbiamo contemporaneamente sia il dovere di mantenerli puliti decorosi ed efficienti, sia il diritto di goderne il beneficio: pertanto, quella sera, quella persona ha imbrattato soltanto se stesso.