agevolazioni_prima_casaL’osservatorio immobiliare dell’Agenzia delle Entrate in collaborazione con l’Abi, l’Associazione Bancaria Italiana afferma con decisione  che anche in Italia, come in altre parti del mondo, si passa ormai in maniera piuttosto rapida dalla casa in affitto al mutuo, soprattutto al mutuo prima casa, magari approfittando degli attuali bassi mutui prima casa.

MUTUI CASA: TASSI AI MINIMI E PRESTITI IN CRESCITA

percentualeL’erogazione dei mutui in Italia sta lentamente ripartendo, e l’Abi certifica un incremento su base annua dell’erogazione mutui pari al 50%. Ad Aprile si è registrata una diminuzione dei tassi sui nuovi mutui, raggiungendo un minimo storico del 2,3% medio (dal 2,33% medio di marzo).

L’ammontare complessivo dei finanziamenti bancari per l’acquisto di case è cresciuto dell’1,1% su anno, come emerso dal rapporto mensile dell’ABI. Ciò fa ben sperare sul consolidamento della ripresa del mercato immobiliare, e di conseguenza a quello dei mutui casa.

Quanto all’andamento generale dei prestiti delle banche italiane, ad Aprile hanno raggiunto i 1.820 miliardi circa, in crescita dello 0,3% sui dodici mesi.

Merito di questo miglioramento è il Quantitative Easing introdotto in primavera dalla Bce, che è andato a garantire una liquidità consistente agli istituti bancari, avendo come effetto principale l’abbassamento dei tassi di interesse.

Le erogazioni possono riguardare mutui a tasso fisso, variabile e misto, ricordando che:

  • Tasso fisso: con questa tipologia di mutuo il tasso viene stabilito all’inizio. È consigliabile scegliere quindi in un momento in cui i tassi di interesse sono piuttosto bassi, come sta avvenendo ora. In questo modo avremo la certezza di avere un mutuo alla nostra portata che non subirà aumenti nel corso degli anni. Il tasso fisso è leggermente più alto di quello variabile, ma ci garantisce di non mutare nel tempo.
  • Tasso variabile: con questa tipologia di mutuo il tasso va a seguire il valore dato da un indice di riferimento, quindi varia nel tempo. Rispetto al tasso fisso offre una rata più bassa ma che, con l’innalzamento del relativo indice di riferimento, può aumentare. Nel caso di discesa dell’indice tuttavia, possiamo anche vedere diminuire il valore della nostra rata.

A queste due principali tipologie di mutui si affianca poi il mutuo a tasso misto, che prevede nel corso della durata del mutuo un passaggio dal piano variabile a quello fisso e viceversa.

LE AGEVOLAZIONI 

agevolazioni fiscali archetipo

L’agenzia delle Entrate chiarisce il BONUS 50% per l’acquisto di immobili dalle imprese

L’agevolazione relativa all’IVA assume valore per gli acquisiti di case effettuati entro il 31 dicembre 2016, puntando a incentivare la ripresa del mercato immobiliare: essa si applica all’acquisto di unità immobiliari a destinazione residenziale di classe energetica A o B, cedute da imprese che applicano l’IVA all’atto del trasferimento, quindi imprese costruttrici.

La detrazione, pari al 50% dell’IVA dovuta sul corrispettivo effettivamente pagato dal 1° Gennaio al 31 Dicembre 2016, va ripartita in 10 quote costanti, nell’anno in cui sono state sostenute le spese e nei nove successivi. Inoltre, la circolare precisa che all’interno della agevolazione rientra anche la pertinenza, a condizione tuttavia che il suo acquisto sia contestuale a quello dell’unità abitativa e che in atto sia data evidenza del vincolo pertinenziale.

l’Agenzia delle Entrate ha ufficialmente chiarito mediante la circolare 20/E dello scorso 18 maggio che tale agevolazione vale non solo per gli edifici nuovi, ma anche per gli immobili ristrutturati. Si tratta di un bonus previsto nel comma 56, art. 1, della legge di Stabilità 2016 che fa riferimento alle abitazioni “cedute dalle imprese costruttrici”.  

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Ecobonus condominio: la cessione del credito

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Tra gli altri chiarimenti emessi dalle Entrate assumono poi importanza quelli relativi al tema della cessione del credito per la riqualificazione energetica in condominio: si tratta della misura secondo cui per le spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici, è consentito ai contribuenti che ricadono nella “no tax area” di cedere la detrazione per le spese sostenute dal 1º Gennaio al 31 Dicembre 2016 nella forma di un corrispondente credito ai fornitori che hanno effettuato i predetti interventi. Le Entrate chiariscono qui che il credito ceduto al fornitore, a titolo di pagamento di parte del corrispettivo, possiede le medesime caratteristiche della “teorica” detrazione ceduta e, pertanto, il fornitore può utilizzarlo in compensazione in dieci rate annuali a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui riceve il pagamento. La quota del credito che non è fruita nell’anno è utilizzabile negli anni successivi e non può essere chiesta a rimborso.