Gli edifici nZEB, ossia nearly ZERO ENERGY BUILDING, sono ormai oggi una realtà globale nel mondo delle costruzioni, che un attento progettista e un buon costruttore non possono trascurare, e non solo per le nuove realizzazioni, ma anche per le trasformazioni da edificio tradizionale a edificio a ENERGIA QUASI ZERO. 

nZEB  riguarda un edificio che copre la quasi totalità del suo fabbisogno di energia per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria, ricorrendo a dispositivi che permettono un fabbisogno energetico passivo: una corretta integrazione fra struttura e impianti tecnologici, con il sapiente utilizzo di dispositivi ad alta efficienza e alimentati da fonti energetiche rinnovabili.

L’edificio, infatti, è normalmente connesso a una o più infrastrutture energetiche territoriali (rete elettrica, rete di teleriscaldamento, ecc.) e, nell’arco temporale di un anno solare, presenta una somma algebrica dei flussi energetici in ingresso e in uscita.

Una casa quasi passiva è dunque un’abitazione che assicura il benessere termico senza o con una minima fonte energetica di riscaldamento interna all’edificio, ed è detta quasi passiva perché la somma degli apporti passivi di calore dell’irraggiamento solare trasmessi dalle finestre e del calore generato internamente all’edificio da elettrodomestici e dagli occupanti stessi sono quasi sufficienti a compensare le perdite dell’involucro durante la stagione fredda.

E’ quindi partendo da questo presupposto che si eseguono le valutazioni preliminari per gli impianti tecnologici da realizzarsi all’interno dell’edificio, passando a fornire una relazione che abbia per oggetto la descrizione qualitativa degli impianti tecnologici in genere a servizio dell’edificio e delle relative pertinenze.
In particolare vengono indicate le principali tipologie di apparecchiature, impianti o lavorazioni, con attenzione agli aspetti rilevanti ai fini del contenimento dei consumi energetici e del risparmio da fonte non rinnovabile, in ossequio alle vigenti disposizioni legislative in materia.
La proposta progettuale impiantistica deve perseguire l’efficienza e l’affidabilità delle soluzioni, con particolare attenzione ai concetti di razionalizzazione dell’uso delle fonti energetiche tradizionali, della semplicità di gestione e di manutenzione, del ricorso, ove possibile, alle fonti rinnovabili.

Va inoltre rilevato che non è possibile parlare di benessere in ambienti adibiti ad attività dell’uomo senza considerare la qualità dell’aria; strettamente collegata a questo problema è la realizzazione di un adeguato ricambio di aria esterna (mc/s per persona o mc/s mq di pavimento), in accordo con la UNI 10339.

Il controllo dei parametri sopra indicati, che caratterizzano il “microclima ambientale”, è affrontato con i due metodi: in modo passivo, attraverso la realizzazione di adeguati elementi di confine dell’involucro edilizio, ed in modo attivo, mediante opportuni impianti di climatizzazione.
L’ambiente interno interagisce con l’esterno scambiando energia termica; all’interno degli ambienti vi è anche apporto massico di vapore ceduto dalle persone o da altre possibili fonti.
Il fabbisogno termico, anche detto carico termico, in condizioni di progetto, ossia secondo le condizioni per le quali viene effettuato il calcolo, rappresenta la potenza termica che l’impianto deve scambiare con gli ambienti dell’edificio per assicurare le condizioni interne di progetto, con le quali vengono fissate le temperature interna ed esterna, condizioni fondamentali fissate dalla normativa, l’umidità relativa, il numero di ricambi aria, le caratteristiche termiche e di permeabilità dell’involucro.
Le potenze termiche da valutare nel calcolo del fabbisogno termico estivo ed invernale riguardano:
– scambi termici tra ambiente interno ed esterno attraverso le superfici di confine opache trasparenti (esclusi    gli scambi con il terreno);
– scambi termici tra ambienti interni ed ambienti a temperatura diversa;
– scambi termici conduttivi con il terreno;
– scambi termici connessi alle infiltrazioni di aria esterna attraverso l’involucro edilizio (ad esempio, attraverso   componenti finestrati, cassonetti, ecc.);
– apporti energetici, in termini di sensibile e di latente, dovuti a persone, macchine, luci.

La valutazione del fabbisogno termico è effettuata calcolando, in condizioni di regime stazionario, le potenze termiche in ingresso ed in uscita dall’involucro, una volta fissate le condizioni di progetto: interne, di benessere termoigrometrico, ed esterne, in regime stazionario; deve risultare:

Q entrante = Q uscente

Gli impianti di climatizzazione, una volta calcolato il fabbisogno termico dell’edificio, consentono di cedere o sottrarre ai vari ambienti la potenza termica necessaria affinché sia verificato il bilancio tra la potenza termica entrante e quella uscente.
Il fabbisogno termico calcolato per le condizioni di progetto non rimane costante, ma cambia al mutare delle condizioni esterne ed interne; gli impianti, di conseguenza, devono poter modulare la fornitura energetica secondo la richiesta.

ARCHETIPO per nZEB

Attualmente ARCHETIPO sta ultimando la realizzazione della RESIDENZA GREEN LIVING, insediamento residenziale plurifamiliare posizionato a sud del territorio comunale di Biassono, in confine con il comune di Vedano al Lambro, nelle vicinanze del parco di Monza, da cui si può accedere dal più vicino ingresso di via Santa Marie delle Selve di Biassono; è inserito in una piazza pubblica realizzata recentemente da Archetipo stessa, completa di arredo urbano, area giochi per bambini e di una grande fontana.

Molte e particolari le caratteristiche entrate in gioco per rientrare nella classificazione nZEB : 

  • Struttura mista legno-calcestruzzo che permette di conciliare i vantaggi di ciascuno in termini di prestazione statica, termica ed acustica. Il
    complesso è inoltre sottoposto a prove e collaudi, volti all’ottenimento del   certificato ARCA per le costruzioni in legno, che è il primo sistema di certificazione a richiedere la qualità globale dell’edificio in legno, considerando requisiti antisismici e di resistenza al fuoco, garantendo confort abitativo, risparmio energetico, e sostenibilità ambientale.

 

  • Sistema parete a facciata ventilata a circuito aperto, dove l’aria in entrata, passata attraverso l’apposita intercapedine e la copertura, sfoga all’esterno dal colmo. Tale innovazione acconsente l’ottenimento di un elevato confort abitativo, riducendo efficacemente l’escursione termica del sistema parete;

 

  • Serramenti in legno con vetri a doppia camera d’aria con gas argon/inerte a trattamento basso emissivo e pellicole fono isolanti;

 

  • Pompa di calore elettrica aria/acqua per il riscaldamento ed il raffrescamento;

 

  • Pannelli radianti a pavimento per il riscaldamento ed il raffrescamento, realizzato secondo le norme UNI EN 1264 e  UNI EN 15377.

 

  • Impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica;

 

  • Impianto di ventilazione meccanica controllata (VMC), con recupero del calore, per il ricambio costante dell’aria,  essenziale per questo edificio, estremamente ermetico e progettato per non perdere calore con la ventilazione e garantire la tenuta all’aria e al vento, verificata dai Blower Door Test;  la funzione avviene attraverso una macchia che permette di cedere calore dell’aria in uscita all’aria in entrata dell’edificio, facendola passare attraverso uno scambiatore di calore, ottenendo così aria pulita con la minima perdita di calore. Tali macchine sono in grado di recuperare fino al 93% del calore dell’aria in uscita. Si è prevista l’installazione calore. Tali macchine sono in grado di recuperare fino al 93% del calore dell’aria in uscita. Si è prevista l’installazione di unità centralizzate di estrazione ed immissione aria con recupero di calore ad alta efficienza con le seguenti caratteristiche: Installabili a soffitto, compatte, modulabili, leggere, dotate di motori ad alta efficienza e multi velocità, basso livello sonoro, dotate do regolatore di CO2.