PatternDesign

Il termine inglese design significa progettazione, ossia l’attività promossa dal progettista, che è alla base della costruzione e realizzazione di qualsiasi oggetto complesso, sia esso reale e materiale o soltanto concettuale, attraverso la stesura di un progetto.

Design quindi significa progetto, un termine antico, derivato dal tardo latino “proiectare” a sua volta da “proicere” che vuol dire “gettare avanti”, ed è proprio in questo senso che progettare trova la sua essenza, ossia operare scelte sul nostro futuro. Come asseriva Aristotele nell’Etica Nicomachea nel 1140 a.C., il design è una “techne”, una “ars”,il cercare con l’abilità e la teoria come possa prodursi qualcuna delle cose che possono sia esserci sia non esserci, ed il principio è in chi crea e non in ciò che è creato”; il principio, quindi, non sta nel prodotto, ma nel suo artefice, il progettista / designer, impegnato nell’ideazione di soluzioni che possano soddisfare le specifiche richieste, ma ancor più, volto alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni innovative  di progetto, che possano introdurre un miglioramento delle tecniche e delle metodologie di realizzazione, migliorandone l’intrinseca qualità, volte sempre a migliorare la qualità della vita dell’uomo.

Nel corso degli anni abbiamo visto il continuo modificarsi delle modalità e del senso del progettare, in rapporto a situazioni storiche mutate radicalmente nel tempo: oggi possiamo sicuramente affermare di essere entrati in una fase nuova del design, caratterizzata dalla mondializzazione, dalla rivoluzione informatico-digitale e dalle profonde novità apportate dalle scoperte scientifiche; il designer si trova a progettare in una società caratterizzata da grandi trasformazioni, accompagnato dalla modernizzazione che ormai si estende a tutto il mondo, mentre si affievoliscono le identità e le appartenenze.

Ci troviamo ad integrare la cultura del design con quella tecnico-ingegneristica, per arrivare a gestire la progettazione e lo sviluppo del prodotto nelle proprie valenze espressive e materiche, e fornire un elaborato progettuale completo, dal concept all’esecutivo, al controllo dei processi che sostengono il ciclo di vita del prodotto.

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E proprio in questo tema di rivoluzioni tecnologiche avanza l’intensificarsi della ricerca di qualità visiva, portati alla spettacolarizzazione non solo di oggetti isolati, ma di ambienti e scenari di vita quotidiana: siamo entrati nella progettazione tridimensionale, che sta progressivamente cancellando la differenza tra progettazione di artefatti tridimensionale e progettazione di artefatti visivi: un gioco tra comunicazione visiva e materialità, che porta la progettazione ad intrecciarsi con l’arte, la fotografia, il video, il web.

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E il Computer Aided Design, che ha segnato l’abbandono del tavolo da disegno accompagnando la progettazione per anni, sta cedendo il passo: l’accelerazione dello sviluppo della tecnologia sta trasformando il nostro orizzonte di vita su tutti i livelli, mostrandoci chiaramente ormai come il nostro futuro sarà caratterizzato dalle tecno-scienze, dalla robotica, dalle nanotecnologie.

processo bimLa comunicazione visiva si trasforma in comunicazione digitale integrata, mentre il progettista, grazie all’evoluzione dell’informatica, può strutturare e visualizzare il progetto con il computer, in un processo che lo porta a trasformare il modo stesso di pensare il progetto.

Nasce il prototipo digitale, inteso come simulazione del reale in tutti i suoi aspetti, siano essi formali, funzionali, strutturali, mentre la modellazione tridimensionale assume un aspetto di simulazione percettiva, oltre che numerica e funzionale, e il designer si trova a lavorare in  un sistema coordinato di relazioni, fondato su un database continuamente aggiornato, che permette e permetterà sempre più di creare in estrema libertà l’intero progetto.

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